04 dicembre 2010

Hotel Tough

Da fuori non si capisce neanche che e' un hotel, sia per le scritte esclusivamente in hindi sia per l'aspetto spettrale piuttosto fuorviante. Dentro e' molto peggio, forse la camera piu' esteticamente brutta in cui abbia dormito a pagamento. 12 metri quadrati che sembrano meno per via della vernice color verde vomito nel senso de Il colore che assume il viso di uno quando sta per vomitare, quel verde marcio, verde muffa sul pancarre', che ti fa sentire rinchiuso in uno spazio piccolissimo, fetale, immerso nella placenta di una scrofa.
L'odore, ecco cio' che colpisce, dopo il colore delle pareti. Odore di andato a male, di recente morte animale.. accendo un incenso, non che sia uno facilmente impressionabile da queste cose, ma talvolta amo anch'io le cose belle, gli odori dolci..
Due letti, coperti da 2 cenci putridi, ma neanche tanto. Uno specchio, dalla cornice rosa, tocco di colore che quasi spaventa, poi diverte, visto l'insieme che lo circonda. Fili elettrici penzolanti a caso, prese esposte alle intemperie, un neon che illumina la grotta di un bianco freddo funereo, un ventilatore appeso al soffitto che al soffitto non volerci stare ancora per molto. In un angolo, un "piatto doccia", con lo scolo direttamente sul balcone dell'holel, un secchio con l'acqua gialla, sbarre alle finestre. Tough, senza dubbio.
Tanto che un attimo dopo essere entrato in quella stanza da Mad, sputo sul muro. S. mi guarda inorridita, ha ragione, non ho piu' ritegno.
Il mio e' un gesto sarcastico, in un certo senso mi sento giustificato, visto la spazzatura su cui cammino ogni giorno, gli sputi che volano come mosche, e le innumerevoli persone che la mattina svolgono i loro bisogni fisiologici accanto ai vagoni del treno..Incredible India.

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